Il territorio e la sua storia
La Franciacorta è una particolare zona collinare ad ovest di Brescia, delimitata dai fiumi Oglio e Mella e dal lago d'Iseo, che occupa un esteso territorio di circa 300 chilometri quadrati, caratterizzato dalla presenza di terreni di origine alluvionale e morenica. Proprio la particolare composizione dei terreni, ricchi di calcare, unita ad un microclima con temperature gradevoli e ad una moderata escursione termica, costituiscono la combinazione ideale per lo sviluppo del pregiato vitigno Franciacorta DOCG e per la produzione di vini di altissima qualità, noti ed apprezzati in tutto il mondo.
Gli attuali confini definiti dal disciplinare di produzione del Franciacorta coincidono esattamente con la definizione geografica della zona descritta negli Statuti del Doge Francesco Foscari del 1429, mentre il nome "Franzacurta" appare per la prima volta negli Statuti del Comune di Brescia del 1277. Un termine dall'etimologia poco chiara, ma probabilmente derivante dalle "corti franche" (franchae curtes), i borghi medievali posti sotto la protezione dei monaci benedettini e cluniacensi che beneficiavano di particolari esenzioni fiscali, le cosiddette franchigie, appunto.
La storia della Franciacorta è infatti particolarmente legata alla presenza di questi ordini monastici che diedero vita ad un'imponente opera di bonifica e coltivazione del territorio, incrementando, in tal modo, la proliferazione della vite e promuovendo l'edificazione di chiese ed abbazie.
cantina Vignenote
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La strada del vino.. accessibile
Il nostro itinerario inizia a Timoline di Corte Franca, proprio tra i possedimenti del monastero femminile di Santa Giulia, fondato dal re longobardo Desidero nella seconda metà del IX secolo. In questo suggestivo paesaggio dal fiorente passato, dove la coltivazione della vite ha origini remote, scopriamo Borgo S. Giulia, un antico nucleo di edifici abbarbicati ad una collinetta, risalente al 1870.
In origine le varie costruzioni comprendevano i locali destinati alla coltivazione e lavorazione del baco da seta (all'epoca risorsa principale delle nostre campagne), le abitazioni dei contadini e la cantina storica dove venne compiuta la prima vendemmia.
Riportato all'antico splendore con un restauro attento e rispettoso, il Borgo oggi racchiude al suo interno ristorante, agriturismo ed azienda vitivinicola.
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cantina di vinificazione
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Cuore pulsante del Borgo resta la cantina Vignenote con le sue pregiate bollicine 'musicali': originale, infatti (ed al passo coi tempi) la scelta di allestire in uno spazio della cantina, tra silos in acciaio e botti di pregiato rovere dove riposa il Franciacorta DOCG, un ambiente destinato alla musica live.
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pannello espositivo
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pannello espositivo
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Altrettanto particolare il 'Museo del vino', una mostra a cielo aperto tra cortile (dove sono collocate alcune vecchie attrezzature) e loggiato con
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l'esposizione alle pareti di 6 grandi pannelli che raccolgono tutti gli strumenti e gli attrezzi antichi utilizzati, nel corso degli anni passati, per la coltivazione della vite e la produzione del vino, a testimonianza della grande fatica e lavoro che ha sempre richiesto coltivare la terra.
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cantina Bersi Serlini
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Lasciamo Borgo S. Giulia per proseguire in direzione Provaglio d'Iseo e raggiungere, dopo circa 2 km., la seconda meta del nostro itinerario: la cantina Bersi Serlini dove ci immergeremo in sette secoli di storia della Franciacorta. |
L'azienda, infatti, sorge nel sito Cluniacense fondato dai benedettini del Monastero di San Pietro in Lamosa che domina a nord lo splendido paesaggio collinare chiuso a occidente dalla Riserva Naturale delle Torbiere.
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In questo suggestivo scenario sorge l'azienda vitivinicola di proprietà della famiglia dal 1886 che nel tempo ampliò e ristrutturò gli ambienti dell'antica Foresteria del Monastero cluniacense del 1100, adibita dai monaci a scuola agraria dove risiedevano e potevano lavorare senza pagare le tasse.
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cantina di produzione
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Sull'esterno della facciata dell'edificio originale, che chiude il lato nord del complesso, è presente un bell'affresco ben conservato del tardo - gotico lombardo (1300) raffigurante Sant'Antonio Abate.
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La visita all'azienda ci accompagnerà lungo tutto il processo produttivo che caratterizza il Metodo Franciacorta, partendo dalla moderna canti-
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na interrata costruita a partire dal 2003 a 20 mt di profondità con le pareti rivestite dalle pietre ricavate dallo scavo, nell'intento (riuscito) di ricreare l'ambiente di una grotta naturale.
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Giardino con massi erratici
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Foresteria: l'affresco del '300 |
Dopo una sosta nella sezione dedicata alla maturazione del vino nelle botti di barrique, si raggiunge la cantina di tradizione del 1400 (ristrutturata negli anni '60) dove in una suggestiva atmosfera classico-antica sono accatastate nei caveau le bottiglie per il lungo invecchiamento, il remuage rigorosamente manuale e l'affinamento finale.
Impossibile non sottolineare la sapiente ristrutturazione del'intero complesso, ad opera dell'arch. Flavio Albanese, che fa dialogare le eleganti soluzioni moderne dello spazio eventi con le pietre secolari della struttura della Foresteria ed i massi erratici ritrovati nel giardino interno e valorizzati al meglio. |
cantina Barone Pizzini
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Con la nostra prossima meta del tour, che raggiungeremo attraversando la provinciale ed imboccando via S. Carlo, prepariamoci ad un nuovo tuffo nella tradizione del passato che si armonizza perfettamente con l'efficienza contemporanea: tutto questo convive nella cantina Barone Pizzini.
Fondata dalla famiglia di origine asburgica trasferitasi in Franciacorta da Rovereto nel 1870, l'azienda si caratterizza per aver promosso per tutto il '900 scelte all'avanguardia per l'evoluzione della produzione vitivinicola, creando i presupposti per l'innovativa recente svolta: nel 2001 tutti i vigneti ottengono la certificazione dell'agricoltura biologica (in Franciacorta sono solo 3 le aziende certificate sulle 106 esistenti) e nel 2007 viene inaugurata l'attuale cantina costruita secondo rigorosi criteri di bioedilizia, unica cantina ecosostenibile in Franciacorta. |
La struttura, opera dell'arch. Claudio Gasparotti, è perfettamente inserita nel tipico paesaggio collinare, rispettosa del territorio circostante ed a basso impatto ambientale, secondo i dettami dell' architettura ecocompatibile.
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Attraverso le ampie vetrate che circondano l'intera struttura, dando luce agli ambienti, il bellissimo paesaggio collinare si rivela essere il vero protagonista, accompagnando il visitatore anche nella modernissima sala di vinificazione, prima tappa della visita alla cantina.
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cantina di vinificazione
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e spazio eventi |
Attraverso un funzionale percorso sopraelevato, si raggiunge la balconata che domina dall'alto i silos per la fermentazione e si cominciano a scoprire tutte le fasi produttive nel rigoroso rispetto dei principi dell'agricoltura biologica.
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Si prosegue poi nella sala di affinamento e di rifermentazione al 3° piano interrato (a circa 10 mt di profondità) in cui si trovano la barricaia e lo stoccaggio dei Franciacorta: qui, sulla parete di fondo sapientemente illuminata, è collocato un ritratto di Mozart, che la storia della famiglia vuole ospite fisso nel salotto degli avi Pizzini, grandi estimatori della sua musica.
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Altri riferimenti storici ed interessanti aneddoti, sono esposti nell'ampio atrio di ingresso, così come alcuni antichi macchinari, perfettamente restaurati, sono collocati in ogni angolo del percorso, quasi a rinsaldare il forte legame con la tradizione del passato.
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cantina il Mosnel |
Concludiamo il nostro itinerario seguendo le indicazioni per Camignone di Passirano fino a raggiungere la cantina il Mosnel. Sui terreni nell'antichità destinati ad ammassare i sassi quando si spietravano i terreni ('mosnel' riprende il termine dialettale di origine celtica 'musne' = pietraia, cumulo di sassi) sorge la residenza sette-
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centesca ereditata con le terre annesse nel 1836 dalla famiglia Barboglio, cui va il merito di aver dato impulso all'attuale azienda vitivinicola negli anni '60, impiantando i primi vigneti specializzati nel Franciacorta DOCG.
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La visita alle cantine, edificate già nel '500 e che restano il fulcro dell'azienda, ha inizio nella parte dell'azienda antistante la dimora padronale dove si potranno seguire, spostandosi nei vari edifici, le diverse fasi di vinificazione e maturazione del vino.
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cantina barricaia
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spazio 'Quelli che il vino'
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Vanno segnalati i due locali antichi che ospitano la cantina barrique: il primo ricavato dall'androne d'entrata dell'edificio originale (di cui è ancora visibile l'apertura murata nell''800) e l'adiacente che un tempo ospitava la scuderia di cavalli da tiro. Qui, avvolte in un profumo persistente difficilmente descrivibile, sono custodite le piccole botti di rovere dove matura il Franciacorta.
Uscendo dalla cascina incontriamo l'elegante facciata meridionale del palazzo padronale che da sempre formava un corpo unico con la cantina, come testimonia l'andamento continuo del tetto, ma che nel corso degli anni ha subito modifiche sia esternamente che all'interno. |
La visita si conclude nella cantina di affinamento, ospitata nell'edificio principale, dove dimorano le pregiate bottiglie di bollicine in un ambiente reso ancora più suggestivo da un sapiente gioco di luci, con nicchie colorate che racchiudono, come preziosi gioielli, singole bottiglie.
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I vigneti de il Mosnel
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Dopo un tour così impegnativo, potrebbe essere ideale una tappa ristoratrice nell'antistante collinetta dove si trova la località di Fantecolo (dal latino fanticulus o fanteculus = piccola fonte) feudo del ramo della famiglia Fenaroli dal XIII al XIV secolo che acquisirà la distinzione "da Fantecolo" a partire dal '600 per segnalarsi da altri membri della nobile famiglia bresciana e che qui edificò alcuni prestigiosi palazzi. |
Uno di questi, risalente al primo '900 ed immerso nella tranquillità di un curatissimo parco secolare, è attualmente 'Villa S. Giuseppe' che offre l'opportunità di sostare in assoluto relax e godersi il meritato riposo... ma in economia.
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